Secondo numerosi studi, come quello dell’Osservatorio eBit Innovation-Demoskopea, le aziende effettuano un restyling completo del proprio sito web mediamente ogni 3,5 anni.
I siti web, infatti, hanno un ciclo di vita ben definito al termine del quale è necessario intervenire per mantenerlo al passo con i cambiamenti nel frattempo verificatisi.
Rifare un sito, quindi, non significa semplicemente rinfrescare la veste grafica. Ma anche rivedere tutti quegli aspetti che possono influenzarne le prestazioni, dal posizionamento all’usabilità passando per la percezione del brand.
Negli interventi di restyling, infatti, brand e utenti devono essere centrali. Da un lato il sito deve sempre essere in linea con gli obiettivi e l’immagine dell’azienda che nel tempo mutano. Dall’altro, deve conservare il suo appeal sui visitatori, garantendo la migliore esperienza di navigazione possibile.
I motivi per effettuare un restyling di un sito obsoleto, dal punto di vista grafico o strutturale, sono evidenti, ma quando intervenire? E soprattutto come mettere in campo un’operazione di restyling vincente?
Il sito è il biglietto da visita di un’azienda e ha l’importantissimo compito di attrarre visite, persuadere gli utenti e generare conversioni.
Un sito statico, dalla grafica non accattivante, poco funzionale, non aggiornato dal punto di vista tecnico, mal posizionato sui motori di ricerca o non in linea con l’immagine del brand è un sito inutile.
Quando si verificano una o più di queste circostanze è quindi fondamentale pianificare un intervento di restyling.
Ma come accorgersene?
Un sito con un layout vecchio utilizza colori, font, icone e sfondi non in linea con la brand identity, fa uso di una grafica non professionale o continua a impiegare elementi web figli del passato. Si pensi a effetti 3d, banner invasivi, musiche di sottofondo e video in auto-play. Quello è un sito da ripensare graficamente.
Le tendenze grafiche attuali, infatti, sono orientate al minimalismo e alla semplicità e sempre più volte a coordinarsi con l’immagine dell’azienda e con i cambiamenti che questa ha messo in atto.
Ripensare un sito graficamente, quindi, non significa solo dargli un aspetto più fresco ma anche tradurre in elementi visivi attuali l’identità aziendale. Questo valorizza e crea un’immagine coerente che, a sua volta, concorre a far crescere la reputazione dell’impresa.
Oltre che grafici, i problemi di un sito web possono essere anche strutturali e funzionali.
Anche se il sito funziona correttamente questo non significa che sia al passo con gli aggiornamenti tecnologici richiesti. Quindi, anche in questo caso è il momento di attuare un restyling completo.
Il web è un mondo in costante evoluzione. Avere un sito statico, che si carica lentamente, non-responsive, privo di protocollo HTTPS o dell’informativa GDPR, mal organizzato strutturalmente o carente dal punto di vista dell’usabilità, sono segnali di allarme da non trascurare.
Un sito statico, infatti, non è SEO-friendly e non consente di interagire con gli utenti. Un portale web non-responsive non può essere visto da mobile (con enormi perdite in termini di visite e di conversioni). Infine un sito mal progettato ha conseguenze sul posizionamento e sulla user experience.
Si è visto come il restyling di un sito web debba essere coerente e funzionale agli obiettivi dell’impresa. Allo stesso tempo, deve essere in grado di rispondere alle richieste degli utenti.
È evidente, quindi, come in ogni intervento di restyling lo UX Design (User Experience Design), sia fondamentale. Questo perché comprende tutti quei processi necessari ad aumentare la soddisfazione degli utenti attraverso un miglioramento dell’usabilità del sito, della semplicità di navigazione, dell’intuitività e dell’interazione.
I visitatori di un sito cercano innanzitutto un’esperienza di navigazione soddisfacente, ovvero vogliono imbattersi in un portale semplice da navigare, dotato di chiari punti di riferimento. In esso devono poter trovare immediate risposte ai propri bisogni e interagire facilmente con i prodotti o i servizi offerti.
Come abbiamo raccontato nell’articolo sull’usabilità, un sito usabile permette un’esperienza positiva all’utente che riesce a capire come usarlo per raggiungere i suoi obiettivi, senza dover effettuare uno sforzo cognitivo eccessivo.
Al contrario, un sito web poco usabile causa frustrazione negli utenti che si trovano ad effettuare tanti click prima di arrivare dove volevano. Oppure abbandonano subito il sito perché non si sentono più interessati o coinvolti da quello che vedono in prima pagina.
È proprio qui che lo UX Design entra in gioco poiché detta le regole da seguire per implementare correttamente tutte le funzioni e gli elementi che contribuiscono al successo di un sito.
Sì perché lo UX Design, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non riguarda solo “la grafica” ma coinvolge vari aspetti. La SEO, la realizzazione dei contenuti, i social e tutte quelle attività, strutturali e di programmazione, che incidono sull’usabilità del sito, sulla sua coerenza e sulla sua capacità di agevolare la navigazione degli utenti.
In quest’ottica un contributo importante è offerto anche dallo UI Design (User Interface Design), branca visual dello UX Design, che si occupa dell’interazione tra utenti e dispositivi, con l’obiettivo di rendere la navigazione invitante e in linea con la brand identity.
Così lo UI Design può essere utilizzata per scegliere correttamente e coerentemente tutti i fattori grafici, dai font ai colori, e per collocare nelle posizioni migliori tutti gli elementi di sito; così si crea un’interfaccia visiva vincente.
Chiarito che restyling non vuol dire solo “ritocco estetico”, quali sono gli step da seguire per realizzare un progetto efficace?
Il primo passo da compiere è l’analisi, ovvero un’attenta valutazione non solo del proprio target di riferimento e dei suoi bisogni ma anche dei prodotti o dei servizi che si offrono.
Conoscere il proprio pubblico di riferimento, le cosiddette buyer personas, è fondamentale per progettare un restyling corrispondente ai principi della User Experience. Mentre un’attenta conoscenza dei propri prodotti consente di individuarne i punti di forza e di fragilità rispetto ai competitor.
Il secondo step è invece la progettazione.
In questa fase è indispensabile pianificare con attenzione gli elementi grafici, strutturali e di contenuto, realizzare i primi mockup e wireframe e avviare test sugli utenti, così da capire se la strada intrapresa è quella giusta.
Infine, ogni progetto di restyling del sito web non può prescindere dalla fase di valutazione, che dovrebbe essere fatta sia durante che dopo il lancio del nuovo portale.
Valutare significa sostanzialmente verificare l’efficacia dei cambiamenti attuati, per questo è importante effettuare dei test periodici e coinvolgere i propri utenti, così da sondarne i livelli di soddisfazione.
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